Il WWF si impegna da sempre nella tutela e nella sensibilizzazione riguardo alle specie animali da proteggere, con particolare attenzione a quelle minacciate di estinzione. Questo impegno si estende a tutta la fauna globale, compresa ovviamente quella ittica. Durante le festività pasquali, il pesce è stato probabilmente protagonista sulle tavole di molti italiani. Ma quali sono oggi le raccomandazioni del WWF in merito al consumo responsabile di pesce?
Sostenibilità a tavola
La sostenibilità delle risorse ittiche inizia dalla pesca e si completa con le scelte che facciamo quando portiamo il pesce sulle nostre tavole. Gli aggiornamenti forniti dal WWF tengono conto di tutti i fattori che possono minacciare la sopravvivenza di una specie, ed è fondamentale tenerli sempre presenti. Un esempio emblematico è l’anguilla, attualmente in grave pericolo.

In molti casi, la sostenibilità dipende non solo dalla specie, ma anche dal metodo di pesca e dalla provenienza. Il WWF segnala che le acciughe, spesso protagoniste di numerose ricette, possono essere consumate responsabilmente, a patto che provengano dal Mediterraneo o, ancor meglio, dall’Atlantico nord-orientale, dove le popolazioni sono più abbondanti.
Così come per i prodotti agricoli, anche per il pesce è sempre preferibile scegliere prodotti a chilometro zero, una regola di buon senso che il WWF sottolinea ma che dovrebbe essere ormai patrimonio comune. Tuttavia, anche specie molto diffuse come il merluzzo, spesso presenti sulle nostre tavole, richiedono un consumo consapevole: la sostenibilità impone infatti rigorosi limiti di pesca.
I consigli del WWF
I pescatori rappresentano il primo anello della catena della sostenibilità ittica. A seguire, è fondamentale il ruolo dei consumatori, che dovrebbero adottare un approccio moderato e informato, privilegiando le specie meno minacciate e seguendo le indicazioni disponibili sul sito ufficiale del WWF.

Le certificazioni ecologiche non sono importanti solo per la salute, ma anche per garantire la conservazione delle risorse ittiche nel tempo. Ad esempio, il salmone è molto apprezzato, ma il WWF consiglia di scegliere preferibilmente quello selvaggio dell’Alaska rispetto a quello di allevamento cileno; anche il salmone allevato in acquacoltura certificata rappresenta comunque una buona alternativa.
I bastoncini di pesce, spesso amati dai bambini e fonte preziosa di Omega 3, dovrebbero essere a base di pangasio oppure, in alternativa, provenire da prodotti certificati e biologici con marchio MSC (pesce pescato in natura) o ASC (pesce di allevamento sostenibile).
Il tonno da evitare
Il tonno è protagonista di numerose preparazioni, dai primi piatti al sushi, ma secondo il WWF è una delle specie che richiedono maggiore attenzione. È preferibile scegliere tonno pescato a mano, evitando quello proveniente da allevamenti intensivi o catturato con metodi distruttivi come le reti da pesca.

Quando si consuma una comune scatoletta di tonno pinna gialla, si sta spesso mangiando una specie tropicale proveniente principalmente dal Pacifico occidentale. Secondo il WWF, la pesca di questa specie nell’Oceano Indiano non è sostenibile. Leggere attentamente l’etichetta è quindi fondamentale per fare scelte più consapevoli.
I gamberi, molto apprezzati ma spesso costosi, sono crostacei per i quali la certificazione biologica assume un’importanza ancora maggiore, soprattutto nei ristoranti. Le reti a strascico, utilizzate per la loro cattura, possono arrecare gravi danni agli ecosistemi marini e oceanici.
Le reti fanno male al mare
Le reti a strascico, impiegate per catturare specie come rane pescatrici, sogliole o platesse, non si limitano a prelevare i pesci desiderati, ma possono causare danni significativi agli habitat marini. Questi strumenti rischiano di distruggere barriere coralline e fondali, oltre a catturare accidentalmente specie già a rischio.

I grandi predatori marini, come il pesce spada, il salmone e il tonno, sono particolarmente prelibati, ma il WWF invita a limitarne il consumo. La loro funzione di predatori è infatti essenziale per mantenere l’equilibrio degli ecosistemi marini. È quindi preferibile orientarsi verso specie di dimensioni più piccole.
Ostriche, vongole e cozze provenienti da allevamenti sono da preferire, poiché crescono in ambienti controllati che non richiedono l’uso di reti da pesca. Allo stesso tempo, specie meno conosciute, come il pesce coniglio, possono rappresentare una piacevole e sostenibile novità culinaria. Scegliere prodotti sostenibili e gustosi è sempre la combinazione vincente.